Dicono di lui



Si conosce la vita movimentata di questo rivoluzionario veramente sincero e mai irreggimentato, nemmeno nell'anarchia per cui simpatizzava. Nei suoi processi, nelle sue incarcerazioni, nei mille incidenti penosi o insultanti della sua vita, Zo d'Axa ha sempre conservato il suo atteggiamento energico e probo, un po' triste e molto fiero di isolato da tutto e da tutti. Questa solitudine è la ragione stessa della sua esistenza. Da Mazas a Gerusalemme la conserva profondamente e pienamente simpatica. Quale riserva si possa fare sulle sue idee, leggendo questo libro si vedrà che d'Axa è un uomo d'azione e di carattere. Aggiungo che ha del talento, cosa che probabilmente gli è indifferente, perché egli non mira all'effetto e non ama nemmeno la soggezione della letteratura più di ogni altra soggezione. È tuttavia un uomo di talento colui che possiede questo stile vivace, netto, tagliente e rapido, di una sobrietà sorprendente, e che sa narrare in modo così spirituale e così vivo simili episodi bizzarri della sua odissea.


Camille Mauclair


***



È Zo d'Axa così come lo conosco, così com'è in realtà e come lo ha abbozzato il disegnatore Steinlen: elegante, di aspetto fiero, dal dandismo sottile e un poco altezzoso, di penetrante ironia e dai gusti d'artista. Un appassionato ed un lottatore, un innamorato di avventure, ma uno scrittore prezioso, ricercato, pieno di nobiltà e di formule altere; un combattivo ed un energico soprattutto e, prima di tutto, un intellettuale.


Jean de Mitty


***



Scritto in uno stile di autentica arte, di una semplicità ammirevole, con descrizioni d'uno scorcio, di un tragico e di una precisione che ne fanno talvolta quasi un Tacito, questa nuova opera di Zo d'Axa smuoverà i cuori per l'amore di libertà che vi spunta, e anche per la sua tenerezza per gli umili e per i desolati della vita. Colui che ha ritratto il cammino alla ghigliottina di Berland e Doré è un grande scrittore.


Maurice Beaubourg


***



Zo d'Axa, il vecchio redattore de L'Endehors, racconta i suoi guai con la «sbirraglia» internazionale, con un'aria che farebbe salire il rossore in fronte ad ogni specie diversa dalla specie infiltrata. «La polizia, diceva Champcenetz, è una cosa così abominevole che i turchi preferiscono la peste e gli inglesi i ladri...». […] Sebbene abbia molto sofferto per la povertà, la fuga e l'esilio; sebbene sia stato garrotato e picchiato più spesso di un qualsiasi recidivo; nessuna sofferenza ha potuto alterare lo sdegnoso buon umore di Zo d'Axa. Agli stupidi carnefici che lo perseguitano di frontiera in frontiera, alle spie valacche, ai secondini napoletani, ai gendarmi negri, egli offre la sua ironia leggera, la sua impercettibile alzata di spalle e la sua indifferenza mondana, contro cui si infrangono la cattiveria, la stupidità dei bruti, il cannibalismo degli infiltrati. «Piacere aristocratico di dispiacere!». Questa parola terribile del più terribile dei poeti è sufficiente per spiegare, forse, perché le rivoluzioni non hanno mai avuto altro capo che un patrizio, perché i vendicatori dei popoli si reclutano – senza eccezione – fra gli aristocratici di nascita o di intelletto. Ah! Brava gente, chi potrebbe crederlo? Questo esile e robusto ragazzo, dagli occhi azzurri sinceri, dalla barba dorata; questo condottiero di Bronzino sceso dalla sua cornice per vestirsi alla moderna, questo grazioso giovane, cara Signora, è un perturbatore dei dogmi stabiliti, un bandito senza fede né clemenza, un borseggiatore, potrei dire, un camorrista, un Fra Diavolo!


Laurent Tailhade


***



Una intelligenza aperta, un cuore di generosità e d'entusiasmo, un'anima fresca, ecco il compagno del viaggio straordinario che ho appena terminato attraverso l'itinerario da Mazas a Gerusalemme di Zo d'Axa. Apprendiamo nella conclusione che l'autore avrebbe potuto risparmiarsi il viaggio. Né lui né noi lo rimpiangiamo ora. Ah! Le graziose pagine tutte vibranti di sensazioni nuove e di volti nuovi, della poesia delle strade, del tumulto delle cose, della curiosità degli incidenti! Ah! Le vigorose ed originali impressioni di un bell'umore, di un pensiero attivo senza fiele, senza basso rancore.


Henry Bauer


entrataentrata.html
e noi?enoi.html
collanecollane.html
autori/titoliautori-titoli.html
a margineamargine.html
come e dovecome-e-dove.html
contattomailto:trrivio@gmail.com?subject=oggetto%20e-mail